Maida tra Borghi da scoprire in Calabria - Centro d'Arte ricco di Storia e Cultura - Forse si tratta dell'antica Melanio fondata da Italo re degli Enotri - Tra i Due Mari: Ionio e Tirreno
Ci troviamo sul Monte Contessa, in provincia di Catanzaro, da qui si può godere di un paesaggio unico, una larga veduta si apre su una sottile striscia di macchia mediterranea che collega la costa ionica a quella tirrenica, 30 km in tutto. In quest’area strategica, nell’istmo più stretto di tutta la penisola italiana, tra il Golfo di Sant’Eufemia e il Golfo di Squillace, si trova il piccolo borgo antico di Maida, un piccolo centro che conta poco più di 4.300 anime, ma ciò che lo rende un importante centro culturale è da ricercare proprio nella sua posizione geografica che da sempre è stata una meta ambita per le diverse popolazioni succedutesi nel corso dei secoli, le quali hanno lasciato numerose testimonianze della loro presenza.
Pare che Maida fosse abitata già molti secoli prima di Cristo, ma non è facile stabilire con certezza le date.
Quel che è certo è che nel territorio di Maida sono state ritrovate le più antiche tracce della presenza umana in Calabria relative al Paleolitico Inferiore (1.000.000-100.000 anni fa): si tratta di ciottoli scheggiati su una sola faccia e strumenti di scheggia risalenti a circa 500.000 anni dal presente e riferibili all'Homo Erectus, oggi conservati presso il museo Nazionale di Reggio Calabria.
Altri ritrovamenti nelle campagne di Maida relativi a cuspidi di lancia e ad alcune tombe a fosse, tipiche dell’età del ferro, ci fanno pensare che non lontano da esse ci doveva essere un nucleo abitato ben sviluppato, tesi sorretta anche dal ritrovamento di diverse grotte nel territorio.
Dall’ interpretazione delle narrazioni di Aristotele sul leggendario Italo, re degli Enotri, si vorrebbe far corrispondere il centro di Maida con l’antica Melanio, fondata dal mitico re.
Maida vide l’avvicendarsi di molti popoli, Greci, Bretti, Romani, Longobardi e Bizantini, sotto questi ultimi divenne una piccola roccaforte, come ci è dato testimonianza dalle mura di epoca bizantina che delimitano il centro abitato, ben visibili fino a qualche tempo fa, oggi incorporate al centro abitato. Ne è un esempio l'Arco di Sant'Antonio, la porta Sud della città, un tempo conosciuta come porta del castello, collegata al vecchi acquedotto che portava l'acqua in città dal vicino Torrente Pilla.
A Maida i Basiliani portarono il culto greco, infatti diverse sono le chiese sorte con rito greco, la chiesa di Santa Maria La Cattolica ne è un esempio, nasceva infatti con pianta a croce greca, che fu mantenuta fino al terremoto del 1783, dopo fu ricostruita così come la vediamo oggi, e conserva all’interno opere di valore tra le quali gli affreschi di Andrea Cefaly. Probabilmente anche la chiesa rupestre del X sec. di San Basiliano fu fondata dai monaci basiliani così come quella di San Nicola de Latinis del XII Sec..
Del territorio di Maida fa parte la località Vena di Maida, fu fondata nel XV secolo da una comunità albanese e conserva ancora oggi la lingua arbëreshë.
Ai Bizantini seguirono i Normanni, gli Svevi e gli Angioini. Sotto i normanni le antiche fortificazioni vennero ingrandite e fu costruito il Castello in cima al centro abitato di cui rimangono i ruderi e una delle 4 torri poste agli angoli. Federico II di Svevia si fermò più volte a Maida e favorì il processo di latinizzazione, cosicché la lingua ed il rito latino sostituirono quello greco.
Un chiaro esempio di notevole valore artistico e culturale, di questa trasformazione, sono i ruderi ben conservati della chiesa di Gesù e Maria con annesso il Convento dei Frati Minimi di Maida noto anche come Convento di San Francesco di Paola. Fu fondato nel 1469, da padre Maiorana, uno dei primi seguaci del Santo guaritore, a 1o anni dalla fondazione il Santo vi fece visita di ritorno da Paterno. Dopo decenni di totale abbandono, il complesso è tornato al centro della vita cittadina e, seppur sconsacrato, è utilizzato per manifestazioni popolari come la tradizionale sagra dei ceci locali detta “Cicerata” che si svolge nel cortile annesso.
Nel 1806 a Maida si scontrano in una dura battaglia le truppe francesi con quelle inglesi con la vittoria di quest'ultimi, poi nel 1860 vi fu il passaggio di Giuseppe Garibaldi che i maidesi poterono osservare dal Palazzo Farao.
Camminando per le vie di Maida, nella consapevolezza di trovarci in un luogo ricco di misteri, sarà facile abbandonarsi all’immaginazione, per ripercorrere quelli che probabilmente erano i luoghi dove già migliaia di anni fa si erano stanziati altri uomini prima di noi. Muoversi tra le vie del centro è piacevole, tra i palazzi signorili e le mura delle antiche fortificazioni si può sostare ad ammirare il paesaggio che spazia tra i due mari.
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