Tiriolo uno Scrigno ricco di Tesori tutto da Scoprire tra le montagne catanzaresi, i Paesaggi, la Cucina, i lavori degli Artigiani, la Storia, l'Archeologia.
Tiriolo è uno dei tanti paesini in Calabria, in grado di regalarti piacevoli momenti, una giornata spensierata, all'avventura tra natura e storia, alla ricerca di cose nuove e vecchie allo stesso tempo. Tiriolo è un borgo di circa 4000 abitanti a circa 700 metri s.l.m. in una posizione straordinaria, da dove si possono ammirare dei paesaggi davvero unici e suggestivi, in qualsiasi periodo dell'anno.
Tiriolo sorge su un contrafforte delimitato dalle valli dei fiumi Corace e Amato, in una posizione centrale dell'Istmo più stretto della penisola, da cui si possono scorgere contemporaneamente il mar Ionio e il mar Tirreno, fino alla Sicilia e alle Isole Eolie. Tiriolo è un luogo molto interessante dal punto di vista archeologico. Le tracce del primo insediamento umano, risalenti all'età della pietra, sono state rinvenute nelle caverne del monte Tiriolo. Altri ritrovamenti dell'età del ferro e del bronzo sono stati rinvenuti sul territorio del comune di Tiriolo. Fu colonizzato dai Greci nel IV sec. A.C. e successivamente conquistato dai Bruzi, subì la repressione romana nel 186 A.C.. Resti di ville romane che testimoniano la presenza romana fino al II sec. D.C. sono stati individuati in località Santo Ianni, qui esisteva fino al XIII sec. una chiesa di rito greco dedicata a S. Giovanni. Per difendersi dalle incursioni Saracene intorno al VII sec. fu costruito un insediamento difensivo su Monte Tiriolo. Il Castrum di Rocca Falluca risale al IX-X sec. ad opera dei feudatari normanni " Fallluca". L'odierna Tiriolo sorge invece sull'antico Kastron Tirioli, ai piedi di Castel Sant'Angelo, impiantato dai bizantini, ampliato prima dai normanni poi dagli aragonesi. Si mescolano a questi caratteri elementi della cultura Magno Greca riscontrabili dalla presenza di maschere apotropaiche, in pietra o terracotta, poste sull'architrave di antichi ingressi di case contro il malocchio e gli spiriti maligni. Tutto il territorio calabrese così come Tiriolo è protagonista di diverse vicende storiche molto importanti.
Tra i diversi fatti, è nota una importante battaglia tra i legionari di Crasso e l'esercito di Spartaco, svoltasi in un fossato allagato, individuabile nell'istmo tra i due mari più stretto d'Italia, nella valle di Tiriolo.
Reperti di storia e cultura sono conservati nell'antiquarium comunale.
E' proprio da qui iniziamo la nostra visita, al suo interno possiamo osservare reperti che coprono il periodo dall'800 a.C. all'800 d.C., un vero e proprio salto nella storia. Qui è conservata una copia del Senatus Consultum De Bacchanalibus, una tavoletta in bronzo di epoca romana del 186 a. C.. rinvenuta a Tiriolo nel 1640, che vietava agli abitanti del luogo i Baccanali, ossia il culto di Bacco.
Da qui è semplice raggiungere il vecchio campo sportivo, ora sede degli scavi archeologici, che hanno già accertato la presenza di una abitazione risalente al periodo romano. Da qui, proseguendo lungo Via Cigala, possiamo ammirare la bellissima chiesa di Maria SS.. Scala Coeli che è uno dei luoghi più suggestivi di Tiriolo. Pare che sia stata la sede di una delle prime diocesi della Calabria, prima ancora di Catanzaro e di Nicastro, poi nel 1610 divenne una cappella privata dei principi Cigala. Da qui si giunge in Piazza Italia, l'attenzione è attirata dalla Chiesa conventuale Maria SS. Selle Grazie del XVII sec. con all'interno un crocifisso ligneo del XVI secolo, che ci viene di fronte, e dal Palazzo Alemanni del XVIII sec. che si trova sulla sinistra. Tutto il centro storico, costituito da viali che si aprono tra i palazzi gentilizi e le case dei paesani è costruito alle pendici del Castello Sant'Angelo. Nella salita che porta al castello passiamo davanti all' imponente Palazzo Schettini del XVI sec., ci attirano le ringhiere dei balconi in ferro battuto.
La lavorazione del ferro, del legno, la tessitura sono parte integrante oltre che dell'artigianato locale anche del patrimonio artistico tiriolese, e molto importante anche la gastronomia. Molto famoso è il vestito tipico tiriolese, l'abito della Pacchiana originario del '600, con un particolare "mantesino" (grembiule) ricamato.
Proseguendo la visita siamo rapiti dal paesaggio, purtroppo c'è un po' di foschia e non riusciamo a vedere il mare, né Ionio né Tirreno, ma possiamo osservare paesaggi che sembrano fiabeschi, le nubi, che nascondono alcune montagne e ne rivelano altre più alte, bellissimo. Proseguiamo la passeggiata, arriviamo al Castello, da qui lo spettacolo è ancora più affascinante, le mura, segno del passato, che sembrano parlarci della quotidianità di circa un millennio fa, e bene si amalgamano al contesto attuale, si osserva la natura in tutte le sue sfaccettature, la valle, le cime della Sila Piccola, il Monte Tiriolo e giù il Centro. Tra i resti, e le mura, in una ampia zona verde unico e solitario un albero di fico che ha avuto la fortuna di nascere in un posto meraviglioso. Scendendo passiamo per la Chiesa Madre di Maria SS. Della Neve, da qui arriviamo alla Chiesa dello Spirito Santo e Palazzo Donati e scendiamo e passiamo davanti casa nativa di Vincenzo De Filippis, matematico, filoso e patriota italiano. Dopo aver fatto il giro per il centro sarà piacevole proseguire alla scoperta delle bellezze naturalistiche, dal Monte Tiriolo alle valli del fiume Corace e Amato.
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