Turismo in Calabria

Bivongi - Monastero di S. Giovanni Therestis

Bivongi - Monastero di S. Giovanni Therestis

"Viaggio nella bellezza a Bivongi nel Parco Regionale delle Serre alla scoperta del Bizantinismo in Calabria e visita al Monastero di San Giovanni Therestis."

Bivongi il Borgo Millenario nella Vallata Bizantina dello Stilaro - Bivongi Terra di Santità Bizantina - Il Monastero di San Giovanni Therestis

Nella Vallata del torrente Stilaro, dove un tempo si coltivava il baco da seta, alle pendici del Monte Consolino, sorge Bivongi, un borgo millenario, considerato uno tra i più interessanti dell’entroterra calabrese, per qualità di vita, e per le bellezze che ha da offrire, in uno stretto legame tra storia, arte, cultura e natura, a pochi km dal mare, una quindicina, e a una decina dal Parco delle Serre Calabresi. Bivongi è un piccolo comune, con circa 1300 abitanti, con un impianto urbanistico molto particolare, le case costruite in altezza, sono un ammucchiata di muri e tetti, raggiungibili attraverso un groviglio di vie scalinate ed archi, elementi che ne fanno un borgo pittoresco, immerso in un paesaggio suggestivo, quello di dolci valli, vigneti pregiati, e poi la fiumara, dello Stilaro che regala in alcuni punti angoli davvero suggestivi, anche dal punto di vista botanico, anche con la meravigliosa cascata del Marmarico, la cascata più alta della Calabria e dell'Appennino meridionale alta 114 metri, raggiungibile lungo una strada sterrata da percorrere a piedi o in fuoristrada, di circa 8 km, da contrada Perrocalli. Bivongi fu amministrata dalla Certosa di Serra San Bruno per ben 713 anni, nel 1800 con l’arrivo dei francesi l’università di Bivongi diventò comune, a ricordo nel rione Badia è stato istituito un mercato, il mercato della Badia che era la sede dell’abate. Durante i Borboni, grazie alle montagne ricche di ferro, era fiorente l'industria, oggi è visitabile la ferriera Fieramosca, la miniera Garibaldi che ricordano la Calabria industriale dell’epoca.

Questo territorio divenne sul finire del primo millennio un territorio fertile per il monachesimo greco-ortodosso. Qui giunsero molti monaci venuti dall’oriente, i monaci in fuga dalle leggi iconoclaste dell’impero d’Oriente, trovarono rifugio nelle regioni meridionali, prima in Sicilia, e successivamente in Calabria dove il dominio Normanno era più tollerante nei confronti dei monaci venuti dall’oriente perseguendo le orme di San Basilio a cui si rifà il giovane Giovanni, figlio di nobili e ricchi signori calabresi, nato a Palermo dove viene condotta la madre incinta a seguito di un'incursione saracena in cui il padre perde la vita e lei rapita. Qui il giovane è educato secondo gli usi musulmani, ma in segreto è educato al cristianesimo. Ormai ometto fa ritorno in patria, sbarcando miracolosamente nei pressi di Stilo, dove è catturato e scambiato per un pirata, poi portato davanti al vescovo chiedendo di essere battezzato riceve il battesimo dopo aver superato diverse prove per dimostrare di esser sincero. Così ha inizio la vita monastica di Giovanni, e ogni suo atto di fede sarà ripagato con doni taumaturgici. L'ultima guarigione è avvenuta dopo la sua morte e ricevuta da Ruggero, " figlio dell'imperatore di quella terra, che affetto da una piaga inguaribile sul volto, si reca presso di lui ma lo trova morto da poco. Disperato prende un lembo della veste del santo e pregando se lo passa sul viso da cui scompare ogni traccia del male. In segno di gratitudine, Ruggero rinnova la chiesa e gli altri edifici del monastero. Il prodigio più famoso legato alla memoria del santo è quello da cui deriva il soprannome di Therestis, " mietitore ". Giovanni, in cammino tra i fondi agricoli di un benefattore del monastero, si ferma a parlare coi mietitori a lavoro nei campi, distribuisce loro un po’ di pane e di vino che portava con sé, e seppur poco, miracolosamente riesce a saziare tutti. Giovanni si inginocchia in preghiera per ringraziare del beneficio ricevuto quando nel frattempo comincia a cadere la pioggia e i mietitori corrono a trovar riparo dove possono, preoccupati per non aver terminato il lavoro prima dell'arrivo della pioggia che renderà perso il raccolto. Quello che accade ha ancora del miracoloso, terminata la pioggia, i mietitori tornati sui campi li trovano tutti già mietuti e i covoni legati, un altro miracolo è avvenuto. Il padrone di quelle terre, sentita la notizia fa dono al monastero degli stessi poderi dove era avvenuta al mietitura miracolosa. Il territorio della vallata Bizantina dello Stilaro è un territorio che è stato parte della storia della chiesa e questo legame continua ancora oggi, il giovane è stato riconosciuto santo dalla chiesa. A lui è dedicato l'edificio più bello che sintetizza la cultura bizantina-normanna in Calabria a Bivongi, il monastero di San Giovanni Therestis, dove il Santo ha vissuto dopo l’esperienza di conversione. La Cattolica di Therestis è la testimonianza della grandezza e dell’importanza assunta dal monachesimo basiliano, è infatti tra i più importanti monasteri basiliani nel Meridione d'Italia e mantenne splendore e ricchezza sino al XV secolo. I suoi monaci erano molto dotti e possedeva una vasta biblioteca e ricchi tesori, molti dei quali ricevuti in dono. Poi dopo i monaci si trasferirono nel più ampio santuario di San Giovanni Theristis nella vicina Stilo da non perdere con la bellissima Cattolica.

Il Monastero nasce da una unione e sovrapposizione di stili, quello dell’architettura bizantina, araba e normanna, la quale si esplica nella verticalità della struttura, attraverso la cupola che si erge su un tamburo cilindrico che poggia a sua volta su un tamburo quadrato. La sua particolarità è che è costruita in mattoni, come si può ben notare nella parte del presbiterio. Una struttura semplice e al tempo stesso molto bella con elementi decorativi di archi che si intrecciano di stile arabo, poi la parte bizantina con le tre parti sacrali. Nel 1990 sono cominciati i lavori di restauro portati a completamento nel 2002, da allora è tornato ad essere un vero e proprio capolavoro dell'arte bizantino-normanna. Nel 1994 un gruppo di monaci ortodossi venuti direttamente dal Monte Athos hanno riportato il monastero alle sue antiche funzioni e quindi alla ripresa di una attività del monachesimo. Dal 2008 sono presenti un gruppo di monaci ortodossi rumeni che celebrano e tengono vivo il rito ortodosso in Calabria, regalando al paese oltre che la Pasqua Cattolica anche la Pasqua Ortodossa, con un calendario pregno di eventi religiosi, ricadenti nella settimana di Pasqua, che spesso non coincide con la Pasqua Cattolica. Un motivo in più per visitare Bivongi, passare qualche momento diverso dal solito, in una natura meravigliosa e incontaminata, alla scoperta dei tesori di Bivongi, il suo passato glorioso, la storia, l'arte e le tradizioni che anche a tavola fanno bello sfoggio di una cultura ricca e ancorata su questo territorio, venite a Bivongi a scoprirne la sua bellezza.
Per le foto si Ringrazia Daniela Ferraro, scrittrice calabrese.
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Campane del Monastero a Bivongi L'esterno del Monastero di San Giovanni Teresti La porta che conduce al Monastero Greco-Ortodosso di San Giovanni Therestis Ingresso al Tempio di San Giovanni Therestis La Cupola del Monastero di Bivongi
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