"Nei santuari si può osservare come Maria riunisce attorno a sé i figli che con tante fatiche vengono pellegrini per vederla ...". Papa Francesco
Santuario Basilica Maria Santissima Incoronata del Pettoruto a San Sosti
E' lungo è tortuoso il cammino che porta al Santuario della Madonna del Pettoruto a San Sosti, ma migliaia sono i fedeli che ogni anno giungono fino alle alture del Massiccio del Pollino a venerare la Madonna. I pellegrini arrivano da ogni parte della Calabria, e non solo. Molto forte è la devozione alla Madonna di San Sosti, anche in diversi paesi lontani, come in Argentina e in Canada, dove gli emigranti hanno continuato a celebrare i riti legati alla Madonna del Pettoruto nei luoghi che hanno raggiunto. I devoti arrivano a visitare il Santuario di San Sosti in ogni periodo dell'anno, ma la massima affluenza è in estate, periodo in cui molti calabresi fanno ritorno in Calabria per le ferie, e non perdono l'occasione per ritrovare nella fede momenti di svago e di devozione con una visita al Santuario. Nel periodo dei festeggiamenti in onore della Madonna del Pettoruto, dall'1 all'8 settembre, quando si svolge la millenaria fiera della Madonna del Pettoruto, le strade di San Sosti si colmano di fedeli, e di pellegrini che giungono fin qui recitando le loro preghiere alla Madonna o portando i loro voti. Ognuno esprime a proprio modo la forte devozione alla Madonna, con canti, preghiere, balli, e suonate, chi suona la zampogna, chi balla la tarantella, chi arriva al santuario in ginocchio, chi a piedi nudi, chi si dilunga nel cammino per arrivar all'orario della Santa Messa.
Il Santuario, così come molti luoghi di culto, dove la Madonna ha scelto di apparire agli uomini, è sito in un luogo solitario e ricco di mistero, sopra il centro abitato di San Sosti, a circa 700 metri s.l. del mare, circondato dalle meraviglie della natura, le alte montagne del Massiccio del Pollino, con il Monte la Mula che raggiunge un altezza di oltre 1900 metri, le altre numerose cime e la valle del fiume Rosa, dove i devoti sono soliti scagliare una pietra, e questo gesto assume significati diversi, può diventare un gesto simbolico per scagliare lontano i peccati, e liberarsi da essi, o semplicemente esprime il desiderio di tornare ancora una volta al Santuario.
Le origini del Santuario sono da ricercare lontano nel tempo, pare che già la prima nicchia fu eretta nel 1274 ad iniziativa dell'Abbazia di Acquaformosa, ma i primi documenti attribuiscono al 1449 i primi pellegrinaggi dei fedeli in questo luogo.
Ci sono documenti che certificano la presenza del Santuario nel 1600, epoca in cui avvennero lavori di ampliamento, quindi è molto probabile che la sua costruzione sia da ricercare nei secoli antecedenti, ma poi distrutto dal terremoto del 1783, è ricostruito alla metà dell'800.
La storia popolare attribuisce la manifattura della statua venerata della Madonna del Pettoruto ad uno scultore di Altomonte, Nicola Mairo, un giovane in fuga sulle montagne del Pollino per un crimine che non aveva commesso. Prima del suo ritorno a casa avvenuto nel 1449 quando ebbe riconosciuta la sua innocenza, scolpì la statua nella roccia tufacea, che lasciò lì nella roccia. La statua fu ritrovata molti anni dopo, nel 1600 da un giovane pastorello sordomuto proveniente da Scalea, Giuseppe Labazia, mentre era alla ricerca di una pecorella smarrita.
Quest'ultimo ebbe una visione miracolosa, gli apparve la Madonna chiedendo di far erigere, ad opera dei pellegrini di San Sosti, una chiesa. Il giovane ebbe la grazia dell'udito e della parola per portare tutti gli abitanti di San Sosti alla statua ritrovata della Madonna con il Bambino.
Oggi la statua è custodita in una teca all'interno del Santuario, elevata a Basilica Minore, da Papa Giovanni Paolo II nel 1979.
Attualmente la chiesa presenta una singolare facciata in stile neoromanico, realizzata nel 1929, è divisa in tre parti con un atrio centrale a tre archi. La torre campanaria è quadrangolare con finestre bifore e termina a cuspide, altri lavori di restauro sono stati compiuti negli ultimi anni attorno al Santuario per rendere più agevole l'accoglienza dei molti fedeli.
Una ricorrenza molto sentita a San Sosti, e per i devoti al Santuario di Santa Maria del Pettoruto è la festa della "Cinta" che si svolge la prima domenica di maggio. Questa ricorrenza ha origine dopo il disastroso terremoto del 1783 quando gli abitanti di San Sosti e dei paesi vicini fecero appello alla protezione della Vergine e formarono una forte comunità di preghiera, una cinta attorno alla Vergine. Ogni anno in una solenne processione, che apre i la stagione dei pellegrinaggi, una bambina vestita di bianco porta in testa un cesto di vimini rivestito di candida seta, adornato di fiori e riempito con una lunga cordicella imbevuta di cera, che viene offerta alla Madonna a nome di tutti e in segno di riconoscenza. Giunti dalla Chiesa Matrice al Santuario la cinta viene tagliata in piccoli pezzi e distribuita ai pellegrini. |