Da Scilla Verso Messina - Stretto
Il tumultuoso Stretto di Messina che ha alimentato la fantasia di scrittori d'ogni tempo, qui è nata la leggenda di Scilla e Cariddi, i due mostri marini, sulle due diverse sponde, quella calabra Scilla e Cariddi dall'altra parte.
La leggenda narra che Scilla era una splendida ninfa, figlia di Forco e Crataide. Trascorreva i suoi giorni nel mare, giocando con le altre ninfe e rifiutava tutti i pretendenti.
Scilla è raccontata dal mito come una figura femminile, una ninfa stupenda che fece innamorare il dio marino Glauco, figlio di Poseidone, che un tempo era stato un mortale, ma oramai era un dio marino metà uomo e metà pesce. La ninfa impaurita dal mostro scappò via, così Glauco si rivolse alla maga Circe per farla tornare, senza sapere che la maga stessa si era invaghita di lui. Ma lui la rifiutò così adirata decise di vendicarsi trasformando la ninfa in una creatura mostruosa. Così Scilla andò a nascondersi presso lo stretto di Messina, in un antro della costa calabra là dove si protende verso la Sicilia. Da lì seminava strage e terrore tra i naviganti che le passavano accanto. Così Scilla è il temibile mostro marino raccontato nell’Odissea da Omero, che con Cariddi si contendevano Ulisse nella burrascosa traversata dello stretto per far finalmente ritorno ad Itaca.