Castello Murat a Pizzo Calabro - La Magia dei Castelli e la loro Storia - Castello Sul Mare a Pizzo Calabro in Calabria.
Pizzo Calabro è certo in Calabria una delle mete più apprezzate per le vacanze al mare, ma come molte località in Calabria, alla bellezza del mare, delle piagge, i borghi acquistano un valore particolare oltre che per la loro bellezza, anche per tutto ciò che hanno da raccontare, storie di vita quotidiana che si perdono lontano nei tempi. Oggi vi voglio portare al Castello Aragonese del 1495 di Pizzo Calabro. La bellezza, della sua mole imponente, affacciato sul mare è ovvia a tutti, basta dare uno sguardo dalla Piazza della Repubblica di Pizzo verso il mare e non si può far a meno di incrociare il castello con lo sguardo. Appare oggi in tutta la sua integrezza,
ogni pietra di cui è composto è ben salda al suo posto a formare un complesso costituito da un massiccio corpo quadrangolare affiancato da due torri a tronco conico che danno verso l'abitato, e una parte trapezoidale che si spinge verso il mare, lì dove una enorme balconata si apre sul mare, e lasciarsi cullare su piacevoli orizzonti è un attimo.
Il Castello fu costruito a scopi difensivi, per proteggere la costa dai continui attacchi provenienti dal mare. Nel corso degli secoli passò sotto il dominio delle varie casate della feudalità che reggevano Pizzo Calabro, fino al 1806, quando per Decreto del Re Giuseppe Bonaparte fu abolita la feudalità con tutte le sue attribuzioni e prerogative.
Oggi il Castello è sede museale, e ripercorre in piccole tappe la sua storia e il suo passato. L'ingresso è a sud, dall'affaccio sul mare, da qui osserviamo sul portone d'ingresso, un tempo fornito di ponte levatoio sul fossato, una lapide in memoria di Gioacchino Murat, personaggio che ha reso famoso nel mondo il castello di Pizzo Calabro. Gli eventi che legano Giaocchino Murat al Castello di Pizzo risalgono al 1815, epoca in cui Gioacchino giunse sulle coste di Pizzo, in quel viaggio intrapreso con l'obiettivo di riconquistare il Regno di Napoli, di cui era stato nominato re nel 1808 dal cognato Napoleone, ma che aveva perso negli anni a seguire. Quel tentativo si concluse con la sua cattura ad opera della gendarmeria Borbonica, e fucilazione dopo 5 giorni in seguito alla condanna a morte ricevuta da un processo sommario della Commissione Militare.
In quegli anni il castello era occupato dal Governo Borbonico, che lo adibì a caserma e a prigione.
Il Castello passò poi al Comune di Pizzo, e il governo italiano con Decreto del 3 giugno 1892 lo dichiarò "Monumento Nazionale".
Pizzo Calabro in diversi periodi dell'anno organizza delle rievocazioni storico-culturali in memoria di Gioacchino Murat, personaggio che si lega a Pizzo Calabro così come le sue bellezze e le sue bontà culinarie.
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