"Inaspettata la bellezza del Centro Storico di Corigliano Calabro, sul colle Serratore, di fronte al blu del Mar Ionio, in provincia di Cosenza, con in cima il Castello Ducale."
Corigliano Calabro - il Centro Storico con il Castello Ducale e le Chiese antiche - Schiavonea, la marina di Corigliano Calabro.
Rimasi stupita alla vista del centro storico di Corigliano Calabro quando lo vidi per la prima volta.
Da buona calabrese che sono, amante della mia terra, mi piace scoprirne ogni angolo, così appena posso organizzo una visita in un nuovo centro. E così è stato anche questa volta, scelta la meta, arrivai a Corigliano Calabro una tarda mattina di metà aprile, fu una giornata stupenda, anche dal punto di vista meteorologico, soleggiata con il giusto tepore della primavera, adatta per un girovagare nel borgo.
Non visitai la marina, che prende il nome di Schiavonea, troppo presto per andare al mare, così andai diretta verso il centro, anche se poi ho scoperto che anche lì avrei trovato delle perle da visitare, delle chiese molto preziose che di sicuro non perderò nella prossima visita.
Allontanandomi dalla costa, per giungere in centro, mi accorgevo già della bellezza del borgo. Una bellezza inaspettata, capace di renderti piacevolmente soddisfatta e ripagata del viaggio fino ad ora compiuto. Vedo le case ammucchiate sul colle Serratore, sono disposte a gradoni che vanno via via restringendosi verso la cima dove sorge un imponente Castello, e di tanto in tanto spiccano i numerosi campanili.
Non vedo l'ora di arrivare, ma qualcosa attira la mia attenzione lungo la salita, subito dopo un ponte, una stradina conduce ad una bellissima chiesa, è la Chiesa del Carmine, dedicata alla Santissima Annunziata, con annesso convento dei Carmelitani consacrata nel 1493. Presenta affreschi del '500 sulla facciata che presenta tre portali di stile gotico-partenopeo. L'interno è a tre navate e conserva sulla volta della navata centrale tre affreschi di Domenico Oranges datati 1744. La torre campanaria, risalente al '400, è costruita in laterizi ed è sormontata da guglia.
Riprendo il viaggio, desiderosa di arrivare in centro, per poter girare con calma tra i vicoli del borgo. Trovo facilmente un parcheggio, lascio l'auto e comincio il mio giro. Trovo subito ai piedi del borgo la Chiesa di Sant'Antonio con annesso Convento Francescano edificata nella prima metà del XV secolo e trasformata nel 1740. Il complesso è imponente come la cupola centrale rivestita di maioliche gialle e azzurre come le altre tre laterali di dimensioni ridotte. Custodisce al suo interno diverse opere di pregevole valore.
Finalmente inizia l'arrampicata su per il centro, vado alla conquista del Castello. E' un continuo sali e scendi per i vicoli stretti fra i palazzi e le scalinate che girano attorno alle case. E' un continuo osservare, in su i palazzi che si aprono su piazze e chiese, e a valle la bellezza dei paesaggi, il verde rigoglioso della campagna coltivata per lo più a clementine, l'imponente complesso di S. Antonio con il Convento annesso, e più giù il mare blu, la città sul mare, Schiavonea che fa parte sempre di Corigliano Calabro, fino al porto di Corigliano.
Lungo il percorso che conduce al Castello incontro la Chiesa della Riforma consacrata nel 1686 e la Chiesa di Santa Chiara o "delle Monachelle" edificata tra il 1757 e il 1762 su una piccola chiesa già esistente, inglobata nell'attiguo convento delle Clarisse.
Finalmente la cima del borgo, qui sorge in tutta la sua imponenza il Castello Ducale di Corigliano Calabro, a dominare la città e la piana di Sibari, fu fatto edificare da Roberto il Guiscardo nel 1073, ma subì nel XIV sec. diversi rimaneggiamenti per trasformarlo da baluardo militare in residenza del Duca di Corigliano Roberto Sanseverino. Alla fine XV secolo passò per un breve periodo a Ferdinando I d'Aragona che fece apportare nuove opere di fortificazione. Altri ammodernamenti alla residenza furono ancora eseguiti dai Sanseverino e poi dai Saluzzo, a partire dalla prima metà del XVII secolo, con la costruzione di una torretta ottagonale sopra il l'originaria torre normanna, della cappella di Sant'Agostino, e con la nuova decorazione degli ambienti interni. Il Castello passò nel 1828 a Giuseppe Compagna, il figlio Luigi fece costruire una quarta ala inglobando la cappella di Sant'Agostino e un secondo piano di ambienti. Dal 1979 appartiene al comune che lo ha recuperato e messo a disposizione della comunità che può sentire forte dell’eco del suo passato: i mobili, gli affreschi, alcuni ambienti in buono stato di conservazione, come il Salone degli Specchi, la Sala da Pranzo, la Cappella S. Agostino, le Cucine Ottocentesche. Così si è creato al suo interno la Biblioteca della Magna Grecia, il Museo dell’Immagine (l’Archivio Sanseverino-Saluzzo-Compagna), i Musei, il recupero funzionale di alcuni ambienti, come il Salone degli Specchi e le Cucine, un punto vendita di prodotti locali e ristoro-book shoop, spazi per mostre ed esposizioni, spazi all’aperto per spettacoli, sale per conferenze, la possibilità di officiare matrimoni sia laici che religiosi nelle chiese attigue, subito accanto all'ingresso monumentale al castello si trova la chiesa di San Pietro. Ancora da vedere c'è la Chiesa di San Bernardino con il caratteristico campanile a vela.
Nella Campagna in località Cantinella i resti del Castello di San Mauro. Fu edificato nel 1515 sulle rovine di un preesistente monastero di origine medievale ad opera di Bernardino Sanseverino, principe di Bisignano e conte di Corigliano. Fu costruito sui ruderi del precedente monastero distrutto nel 977, a seguito di una incursione di /strong>pirati Arabi dell’emiro AL Quasim, provenienti dalla Sicilia, la stessa incursione che probabilmente diede origine alla nascita di Corigliano, quando alcuni abitanti della Terra di Aghios Mavros, dal greco San Mauro, nei pressi dell'attuale frazione di Cantinella, si spostarono in luoghi più elevati, determinando lo sviluppo del piccolo villaggio di Corellianum sul colle secoli dopo denominato delli Serraturi, colle Serratore che progressivamente si popolò fino a formare oggi la Corigliano Calabro che conosciamo che conta più di 40.000 abitanti.
E’ qui che nel 1535 Pietro Antonio Sanseverino e la sua seconda moglie, Giulia Orsini, ospitarono il re di Spagna Carlo V, reduce dalla campagna di Tunisi.